Appuntamento da non perdere a Firenze sabato 20 febbraio al cine-hall Odeon per il convegno dal titolo: “Vaccinazioni, non un atto di fede”.

I relatori che animeranno la giornata sono: il dottor Eugenio Serravalle, medico pediatra e presidente di Assis, che parlerà di “Vaccinazioni: scegliere il rischio minore”; la dottoressa Simona Mezzera, medico omeopata, presidente dell’associazione PerCorsi Bio Salute, il cui intervento sarà sul tema “L’importanza delle malattie infettive dell’infanzia nello sviluppo del bambino”; l’avvocato Stefano De Paolis, membro dello staff legale di Assis, interverrà su “Vaccini obbligatori, scuola e vita di un bambino: i timori dei genitori e l’opposizione consapevole”; Nadia Gatti, presidente di Condav (Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino), terrà un intervento sul tema a lei caro, “Danneggiati da vaccino: fantasmi dello Stato, prigionieri del silenzio”.

L’ingresso al convegno ha un costo di 10 euro, la prenotazione dei posti è obbligatoria all’indirizzo mail con contestuale saldo del costo del biglietto. Non ci sono diritti di prevendita.

Al momento della prenotazione del posto (che si effettua seguendo la procedura che viene appunto indicata a questa pagina web) e del contestuale pagamento del ticket di ingresso, si riceverà via mail la conferma con il documento corrispondente da stampare e da presentare alle casse per il ritiro del biglietto.

Abbiamo ritenuto utile proporre un momento pubblico di informazione che permetta ai cittadini interessati di saperne di più. C’è chi ha messo in atto, soprattutto nell’ultimo anno, un atteggiamento di chiusura nei confronti di chi chiede maggiori informazioni e più consapevolezza e trasparenza su un atto medico che, è bene non dimenticarlo, viene praticato su bambini e adulti sani, non dunque su malati che necessitano di cure.

Purtroppo la criminalizzazione del dissenso non consente alle famiglie di farsi un’idea chiara. Si sta assistendo ad una campagna mediatica che presenta la pratica della vaccinazione di massa da un solo punto di vista, indiscutibile, dogmatico, intoccabile: i vaccini sono totalmente innocui e vanno fatti tutti, si sente ripetere. Ma le vaccinazioni, soprattutto se somministrate in numero elevato e sui grandi numeri, richiedono attenzione, osservazione, segnalazione accurata degli eventi avversi, anche prudenza in certi casi. A dimostrare come questa pratica non sia completamente innocua, ma necessiti di essere attentamente valutata in un rapporto costi-benefici, ci sono i danneggiati da vaccino. Sono 631 i casi di danno irreversibile (compresa la morte) indennizzati al luglio scorso, senza contare il numero elevatissimo di pratiche che giacciono in attesa di terminare l’iter, divenuto ormai lunghissimo e spesso irto di ostacoli. Eppure, data l’esistenza della legge 210 del 1992, il diritto a vedersi riconosciuto il danno e all’equo indennizzo non dovrebbe e non potrebbe essere messo in discussione. Fortemente inadeguato è anche il sistema di vaccinovigilanza, che permetterebbe di monitorare tutto ciò che accade ai soggetti vaccinati dopo la somministrazione.

A contribuire alla generale confusione è stata anche l’informazione imprecisa circolata sull’ipotetico divieto alla frequenza scolastica per i non vaccinati o sulla possibilità di far diventare obbligatorie tutte le vaccinazioni oppure ancora sul ripristino delle convocazioni presso il tribunale dei minori per i genitori che non vaccinano i figli. Di tutto questo si parlerà durante il convegno nazionale aperto al pubblico che si terrà a Firenze il 20 febbraio prossimo.

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